Ho deciso di camminare, è una di quelle giornate di fine estate in cui la temperatura non è né troppo calda né troppo fredda, uno di quei pomeriggi in cui mentre stai uscendo mormori tra te e te: “senti io la felpetta me la porto, non si sa mai”.
Ho deciso di camminare, vado in quel posto che non conosco, dove non sono mai stato. Parto con le scarpe più comode che ho, ed inizio a camminare.
Hai presente quelle camminate che ti fai il pomeriggio per prendere del tempo per te, dove con un po’ di musica di sottofondo riesci a sentire perfettamente il fluire dei tuoi pensieri.
Inizio a pensare a tutto, a me, a quello che ho per la testa, le cose che mi piacerebbe fare, i desideri che vorrei realizzare, dove mi piacerebbe essere tra qualche anno.
Passo dopo passo, ho percorso uno spazio che mi ha condotto più vicino a dove volevo arrivare, ci ho messo del tempo, e quel tempo è stato quello necessario. Potevo metterci meno tempo, ma forse non mi sarei goduto la camminata cosi tanto, sarei potuto andare più piano, ma la velocità giusta era scandita dai miei pensieri.
Quest’opera vuole essere una considerazione sul vivere la vita nella maniera migliore.
A volte bisogna correre, ma forse si corre per scappare da qualcosa, altre volte bisogna camminare, e camminando si arriva all’obiettivo nel giusto tempo; perché a volte ci vuole il tempo che ci vuole.
È necessaria una determinata azione morale, un determinato pensiero che man mano – nel tempo – conduce al risultato desiderato.
Non c’è nessuno intorno che possa supportarci, spingerci o accompagnarci, certe volte dobbiamo fare da soli, passo dopo passo, con il tempo che ci vuole, costi quel che costi.