La luce all’interno dell’opera intitolata Biancamaria, riveste un ruolo di fondamentale importanza nella pittura minimalista, poiché contribuisce a definire e dare forma all’opera d’arte stessa, l’uso sapiente della luce permette di creare un’atmosfera unica, enfatizzando gli elementi essenziali dell’opera e creando una relazione dinamica tra la luce, lo spazio e l’osservatore.
La luce è spesso ridotta all’essenziale, diretta e priva di ombre complesse. Questa scelta intenzionale riduce la presenza di dettagli superflui e concentra l’attenzione sull’interazione tra la luce e la superficie pittorica. La luce viene spesso utilizzata come elemento strutturale, definendo confini e creando una sensazione di profondità o tridimensionalità.
Nella Minimal Colored collection, l’illuminazione può essere considerata come un mezzo di espressione indipendente, in grado di comunicare sensazioni ed emozioni. La luce può conferire calma e tranquillità, oppure creare contrasti dinamici che stimolano una reazione emotiva nell’osservatore. È attraverso l’uso sapiente della luce che l’artista minimalista può trasmettere il proprio messaggio e creare un’esperienza visiva unica.
Viene sottolineata la presenza del vuoto e dell’assenza. L’uso di sfumature di luce e ombra può creare un senso di sospensione, di ambiguità e di mistero. La luce diventa quindi un elemento intrinseco della composizione, mettendo in risalto il contrasto tra presenza e assenza, tra pieno e vuoto, stimolando così la riflessione e l’interazione con l’osservatore.